Logistica e shipping: la strategia verso la sostenibilità

Dal Pnrr arrivano 31,4 miliardi di euro per la transizione ecologica dei settori dello shipping e della logistica. Fondi da investire soprattutto nella riduzione delle emissioni, nel riciclo, nella digitalizzazione, nell’ammodernamento dei porti e nello sviluppo delle infrastrutture intermodali.
Ad evidenziarlo è un rapporto curato da Srm, centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, sulle “nuove sfide dello shipping e i fenomeni che stanno portando al cambiamento” recentemente presentato in occasione di un evento Confitarma Giovani.
Marittimo e intermodalità centrali
Se il settore marittimo sta evolvendo verso modelli sempre più verdi e puliti, una vera e propria transizione ecologica richiede investimenti sempre più massicci nei sistemi intermodali, cioè quelli che combinano due o più mezzi di trasporto. Nel 2021 – si legge nel rapporto – sono cresciute dal 17 al 23% le imprese che scelgono un mix strada/ferro per trasportare la merce dall’azienda verso il porto e viceversa. I porti che hanno registrato le migliori performance nel 2021 sono Trieste, La Spezia e Ravenna.
La sostenibilità viaggia veloce con l’innovazione
Altri due elementi fondamentali per accelerare la realizzazione di modelli aziendali più puliti e a basso impatto ambientale sono la sostenibilità e la digitalizzazione. Il 35% delle aziende manifatturiere include la sostenibilità logistica nella propria governance interna, considerando il riciclo dei materiali e la riduzione delle emissioni tra le proprie priorità. Cresce anche la percentuale delle aziende esportatrici (62%) che utilizza piattaforme digitali per la gestione della logistica, anche se solo il 24% se ne serve con regolarità.
Obiettivo porti “green”
Un altro importante tassello per la promozione di politiche concretamente green sono i porti. Il Pnrr stanzia per l’obiettivo del cosiddetto “green port”, cioè la riduzione dell’impatto ambientale delle attività portuali, investimenti pari a 270 milioni di euro.
Zone economiche speciali per il rilancio del Sud
Infine, per realizzare pienamente gli obiettivi di sostenibilità del comparto logistico, è necessario mettere a regime le zone economiche speciali (Zes), per le quali il Pnrr stabilisce 630 milioni di investimenti di euro. Il Piano prevede 8 Zes in tutta Italia, concentrate tra le regioni del Mezzogiorno, con l’obiettivo di attrarre investimenti locali e internazionali, efficientare le risorse pubbliche, rafforzare la strategia tra industria e logistica e favorire il reshoring e lo sviluppo dell’ultimo miglio delle attività industriali.