RECOVERY FUND: PIÙ SPAZIO A LOGISTICA E TRASPORTI
Il dibattito sul Recovery Fund è ancora acceso in Italia, in particolare in merito al programma che il governo ha intenzione di sviluppare per utilizzare i fondi comunitari. Nel Piano Nazionale, il settore dei trasporti e della logistica sembra non avere lo spazio che meriterebbe. A denunciarlo è una nota della Conftrasporto, nella quale si legge come “l’efficace impiego delle risorse del Recovery Fund rappresenta un’occasione unica, da non sprecare, per sostenere l’economia nazionale, promuovere l’innovazione e lo sviluppo sostenibile, rimuovere alcuni deficit strutturali che penalizzano il Paese, a cominciare da quelli legati all’accessibilità e alla mobilità delle merci e delle persone”.
L’associazione evidenzia i temi che saranno centrali nell’agenda del settore trasporti e logistica dei prossimi tempi, soprattutto in relazione alla considerazione che, nei difficili mesi vissuti a causa della pandemia, la logistica e il trasporto hanno dimostrato di essere settori di assoluto riferimento e indispensabili per lo sviluppo economico e la tenuta sociale del paese.
In particolare, si evidenzia che il Recovery Fund deve rappresentare uno strumento a supporto degli investimenti delle imprese, per favorire e consolidare la transizione verde e digitale. La strada da tracciare è quella dell’attivazione di progetti per promuovere l’utilizzo di veicoli a emissioni ridotte, sia su strada che via mare, il rinnovo del parco dei mezzi di trasporto industriali e commerciali, una spinta alla maggiore diffusione dei combustibili puliti, tra gli altri aspetti.
Sul fronte infrastrutturale, invece, va acceso un faro sul tema della risposta ai cambiamenti climatici. Secondo Conftrasporto, nel Piano si nota l’assenza di “interventi organici e strutturati per innovazione e digitalizzazione delle catene logistiche”.