fbpx

Trasporti e logistica: cosa rischia il settore mentre è in corso il conflitto in Ucraina

Sono numerose le conseguenze che, in un breve lasso di tempo, la guerra tra Russia e Ucraina sta generando nel settore della logistica e dei trasporti

Uno scenario in costante e drammatica evoluzione che rischia di condizionare pesantemente un comparto essenziale del nostro sistema economico, già messo a dura prova da due anni di pandemia.

Ecco alcuni degli aspetti critici che le imprese della logistica dovranno affrontare in questa delicata fase. 

BLOCCO DELL’EXPORT E STALLO NEI TRASPORTI

Le sanzioni adottate contro la Russia stanno determinando criticità logistiche e commerciali. I legami economici con Mosca sono pesantemente condizionati: basti pensare che l’export italiano verso la Russia vale 7,7 miliardi di euro e riguarda settori vitali del made in Italy, tra i quali la moda, la meccanica e la produzione di mobili. Molte aziende di spedizioni e logistica hanno deciso di bloccare i trasporti verso la Russia e le zone di guerra. Anche i grandi player del trasporto marittimo hanno deciso di interrompere le spedizioni di container da e verso la Russia. 

AUMENTA IL PREZZO DEI CARBURANTI

Oltre al blocco delle importazioni e delle esportazioni, a condizionare il settore dei trasporti è l’aumento del costo del carburante. Confartigianato Trasporti ha chiesto interventi urgenti al governo, anche alla luce del fatto che, negli ultimi dodici mesi, il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione è rincarato del 20,7%, con un impatto di maggiori costi pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci.