Trasporti e logistica: gli interventi miliardari previsti nel Pnrr
Il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), recentemente adottato dal governo Draghi per gestire la notevole mole di fondi in arrivo dall’Unione europea, garantisce un ruolo da protagonista al settore dei trasporti e della logistica nelle azioni di rilancio post pandemia. In particolare a tutti gli ambiti collegati all’intermodalità e alla logistica integrata.
In questo caso, accanto agli stanziamenti attivati grazie al Pnrr, a supportare ulteriormente il rilancio del comparto arriveranno anche i soldi del Fondo complementare. Investimenti caratterizzati dall’importante vantaggio di non avere nessun obbligo di rendicontazione agli uffici Ue e di poter beneficiare di scadenze prolungate, fino al 2026.
Sono ben 31,46 i miliardi previsti per la realizzazione di infrastrutture strategiche come porti, strade e ferrovie. A fare la parte del leone sono l’alta velocità e gli interventi di manutenzione stradale, con 27,97 miliardi. A intermodalità e logistica integrata va invece una fetta di investimenti pari a 3,49 miliardi di euro (di cui 2,86 miliardi a valere sul Fondo complementare).
Il Pnrr si concentra in particolare su tre obiettivi, ai quali sono destinate le risorse in arrivo dall’Ue. Il primo asse è quello della digitalizzazione finalizzata alla creazione di un sistema in grado di favorire lo sviluppo del trasporto merci e della logistica tanto in ambito pubblico quanto nel privato. Inseriti poi nella strategia anche interventi per incentivare la sostenibilità ambientale dei porti e l’innovazione digitale dei sistemi aeroportuali, e per migliorare il sequenziamento degli aerei, sia in rotta che nell’avvicinamento agli aeroporti, ottimizzando e riducendo il consumo di carburante.
Dal Fondo complementare arrivano poi altri 2,88 miliardi per ulteriori investimenti: efficienza energetica, ultimo miglio ferroviario/stradale e per il sistema portuale nel complesso, dell’accessibilità marittima alla resilienza delle infrastrutture.